domenica 18 novembre 2012

Parco dei suoni | Riola Sardo

Progetto: Parco dei suoni
Progettisti: Arch. Pierpaolo Perra, Arch. Alberto A. Loche 
Ubicazione: Riola Sardo
Anno di costruzione: 2003 - 2005



 
Il progetto:
Il recupero delle cave di arenaria dismesse di Su Cuccuru Mannu destinate a parco tematico sonoro persegue un proposito di “riscatto” e riappropriazione di questo sito: dalla condizione precedente di degrado, di discarica, a quella dell’espressione, attraverso i suoni e la musica. In questo senso, gli spazi degradati, rigidi e strutturalmente vincolati alla loro condizione originaria, perfino nell’immagine, offrono, spostando il punto di vista interpretativo, una insospettata adattabilità: la loro natura di impressionante cavità, prima ingombra di detriti, suggerisce una mutazione dalla forte valenza evocativa.
Il progetto coniuga diverse esigenze: la tutela ambientale, l'espressione artistica e l’applicazione di tecnologie sofisticate. Il tema sonoro costituisce la “spina dorsale” del progetto: lo spazio si articola in un insieme di percorsi sonorizzati che attraversano gli spazi delle cave e le aree circostanti. Le sistemazioni sono in massima parte a cielo aperto, mirate a realizzare ambienti ad alto contenuto evocativo sotto forma di “sculture sonore” e installazioni. Il centro visite del parco, di complessivi 600 mq, garantisce al visitatore i servizi informativi e di supporto: l'atrio d'ingresso, la sala polifunzionale, il book shop, la sala per consultazioni multimediali, la caffetteria snack, gli uffici, i servizi igienici e un ampio magazzino.
Il corpo architettonico è completamente inserito entro il profilo del terreno e non altera la morfologia originaria del paesaggio; dall'interno il prospetto costituisce una parete dell'invaso della cava ed il loggiato, costituito da una sequenza irregolare di piloni in arenaria, di ampiezza e scansione informe, configura una ampia zona ombreggiata. Nell’atrio di accesso, nell’estremità dell’edificio, viene inglobata la parete della cava, che diventa anche il limite dell’ambiente architettonico interno. La sagoma architettonica dell’edificio è intersecata, secondo un processo di sottrazione, da due spazi nei quali si genera un rapporto visivo e di compenetrazione tra ambiente interno ed invaso della cava.







Testo: Arch. Pierpaolo Perra www.archilovers.com/p56040/parco-dei-suoni

domenica 11 novembre 2012

Museo delle ferrovie | Monserrato

Progetto: Museo delle ferrovie Progettisti: Studio di Architettura Ortu e Pillola Associati, Arch. Lucio Ortu (capogruppo), Ing. Fabrizio Cadeddu, Ing. Carlo Capuzzi (strutture), Ing. Giancarlo Casula (impianti), Arch. Ignazio Garau, Arch. Rossella Sanna
Ubicazione: Monserrato
Anno di costruzione: 1995 - 1996



Il progetto:
 Il Museo della Ferrovia si trova a Monserrato, comune dell'hinterland cagliaritano, al margine della vasta area occupata dalla scalo ferroviario delle FdS (Ferrovie della Sardegna). Il museo raccoglie i materiali e i documenti relativi alla storia delle ferrovie secondarie in Sardegna: documenti e materiali relativi alla costruzione delle linee ferroviarie (disegni d'epoca e plastici); documenti e materiali relativi al lavoro (utensili e materiali delle officine); funzionamento delle stazioni d'epoca (abbigliamento e attrezzature del personale, quadri orari e altra documentazione); materiale rotabile storico (progetti meccanici, parti di vecchi rotabili e, soprattutto, alcune locomotive a vapore e carrozze d'epoca magistralmente restaurate). Alcuni di questi rotabili vengono ancora utilizzati dai convogli storici del "Trenino Verde".
Il complesso comprende tre padiglioni sfalsati che si aprono a ventaglio intorno ad una piattaforma girevole per la distribuzione del materiale rotabile. Due padiglioni ospitano i convogli d'epoca; un terzo padiglione (di futura realizzazione) è destinato agli uffici, ad una sala per conferenze, all'esposizione del materiale minuto. Negli spazi di connessione tra i corpi principali sono ricavati l'atrio, i locali di servizio ed i locali tecnici.
Gli edifici, in sintonia con gli edifici vicini, sono in muratura in mattoni a vista listati da calcare bianco e coperti da una volta in metallo. Gli spazi espositivi sono dimensionati in funzione dei piccoli convogli ferroviari e disegnati senza indugiare in nostagliche citazioni. Il rimando alla tipologia della stazione è assolutamente astratto, affidato principalmente ai materiali utilizzati ed agli effetti di luce.
I criteri che hanno ispirato il progetto sono stati principalmente gli aspetti funzionali, rigorosamente rispettosi del programma di concorso, e soprattutto la corretta impostazione dell'illuminazione naturale ed artificiale. La luce penetra attraverso un lucernario continuo nella mezzeria di ciascuna campata e viene riflessa dagli elementi curvi orientabili che la proiettano sull'intradosso degli elementi a sezione ellittica. In questo modo l'illuminazione non è mai diretta e la regolabilità degli elementi mobili consente di trovare nel tempo la direzione dei raggi luminosi più adeguata per ciascuno oggetto esposto. Le grandi vetrate delle testate, che consentono la continuità visiva e spaziale interno-esterno, sono schermate da tende verticali orientabili. L'illuminazione artificiale sfrutta la capacità di riflessione della superficie voltata rivestita in alluminio goffrato.
 

Fonte:
http://www.ortupillola.it/progetti/museo_ferrovia/sintetica.php

Fotografie:
Benimagine