mercoledì 31 ottobre 2012

Acquario | Cala Gonone

Progetto: Acquario di Cala Gonone
Progettisti: Peter Chermayeff e Sebastiano Gaias
Ubicazione: Cala Gonone
Anno di costruzione: 2010



Il progetto:
Confinato nello splendido scenario del Golfo di Orisei fra il mare e le montagne del Supramonte, l’Acquario di Cala Gonone si presenta come un’architettura pensata per abitare e per contenere la natura. Il progetto, ultimato nel luglio del 2010, è firmato dagli architetti Peter Chermayeff e Sebastiano Gaias.
L'opera si integra perfettamente con l’ambiente circostante caratterizzato da rocce , cespugli, olivi selvatici e arbusti di ginepro. La struttura è  composta da semplici moduli lineari realizzati grazie all’impiego di materiali autoctoni, principalmente marmi di Orosei e granito sardo.
Il percorso espositivo composto da 24 vasche guida il visitatore alla scoperta di un mondo difficilmente osservabile in modo diretto e lo sensibilizza alle problematiche ambientali e alla salvaguardia di habitat e specie in pericolo.

Spiccano tra le altre la vasca più grande, con un volume di 350.000 litri, denominata “vasca del mare aperto”, che ricalca i fondali del Mediterraneo, e la “zona delle acque superficiali” una riproduzione della costa rocciosa dei fondali della Sardegna, dove vivono specie che prediligono mimetizzarsi tra gli anfratti naturali. Proprio come fa l’acquario, che tra le rocce, gli alberi e il mare si confonde nel paesaggio sardo, diventandone parte integrante e suo gioiello. 




martedì 30 ottobre 2012

Casa del Mare | La Maddalena

Progetto: Casa del mare
Progettisti: Stefano Boeri Architetti
Ubicazione: La Maddalena
Anno di costruzione: 2009




Il progetto:
Il Palazzo delle conferenze o Casa del mare è un cubo di vetro e acciao con trama a nido d'ape sospeso sull'acqua.
È senza dubbio l’edifico più rappresentativo dell'intero complesso realizzato dal team di architetti, guidati da Stefano Boeri, per ospitare il summit del G8 del 2009 che si doveva tenere a La Maddalena poi spostato all'Aquila. Il progetto complessivo era volto a trasformare La Maddalena in un punto di rinascita turistica sostenibile rilanciando lo sviluppo economico di una zona a lungo segnata dalla servitù militare.
"La Casa del Mare nasce dall’urgenza di imporre ai grandi del Mondo uno sguardo orientato verso le isole dell’Arcipelago. Uno sguardo sulla polifonia e il relativismo, che però a sua volta si espone allo sguardo di tutti, appena filtrato da una trama di vetro che assorbe le variazioni cromatiche del mare e del cielo e dunque mimetizza – senza nasconderla – la scatola sospesa dedicata al Rito."
Si può parlare di un vero e proprio  landmark per l'Arcipelago de La Maddalena che reinterpreta in chiave contemporanea il rapporto tra la potenza della natura circostante e le forme rigorose dell'architettura militare italiana.





www.stefanoboeriarchitetti.net
Foto di Paolo Rosselli, Iwan Baan

lunedì 29 ottobre 2012

Tiscali Campus | Cagliari

Progetto: Tiscali Campus
Progettisti: Arassociati 
Ubicazione: Cagliari
Anno di costruzione: 1985-1992





Il progetto:Ripetizione, unione e variazione sono i concetti a cui ci si è riferiti per comporre il campus, quasi fosse uno spartito musicale, cosicché l’alternanza dei pieni e dei vuoti tra i muri costitutivi del planivolumetrico può essere misurata in analogia alla tastiera di un pianoforte. Tasti neri e tasti bianchi la cui interdipendenza genera suoni e toni diversi; così come diversi risultano essere gli spazi del piano tipologico di questi edifici.

L’insieme dei corpi di fabbrica è trattato omogeneamente partendo da un concetto semplice di aggregazione di parti elementari (corpi in linea) che, nella ripetizione e nella loro unione (corti), concorrono a formare un’unica entità edilizia in forte rapporto con il contesto e di chiara individuazione.
Gli edifici sono costruiti mediante elementi in linea composti da muri o porzioni di muro che seguono la direzione nord/sud nei quali sono aperte delle vetrate prevalentemente orizzontali intervallate da parti piene o semi piene assecondando gli elementi di servizio dei piani (servizi igienici, scale, impianti o innesti).



Tutti gli edifici sono collegati tra loro al piano terra da un porticato aperto che costituisce l’asse principale dell’intervento e che serve anche da passaggio tecnico (nella sua mezzeria corre un condotto ispezionabile) mentre gli spazi tra i diversi corpi di fabbrica sono caratterizzati da vari tipi di corti: talune porticate, altre piantumate come giardini, altre ancora lastricate e disegnate come piazzette; una è segnata in tutto il suo sviluppo dalla presenza dell’acqua. Anche le corti costituiscono un sistema di passaggi e collegamenti agli edifici in grado di diversificare ed ottimizzare i percorsi di attraversamento.

Il centro architettonico del sistema di edifici è rappresentato dal corpo di fabbrica dell’ingresso (foyer e superiore auditorium per 200 persone) e dai due edifici a lui simmetrici prevalentemente destinati ad uffici e sale riunione, ma la specializzazione funzionale ed operativa è rappresentata invece dagli edifici che stanno agli estremi del sistema stesso. In tal senso è stato sviluppato l’edificio autonomo destinato a funzioni di servizio mentre al versante opposto è stata ubicata la “Web-farm”: edificio caratterizzato da una forma compatta e chiusa essendo sostanzialmente il contenitore dei server e dei sistemi data.

I materiali esterni scelti fanno riferimento a quelli della tradizione sarda ma posti in opera mediante tecniche moderne che garantiscono facilità di manutenzione; pertanto per le pareti murarie sono stati proposti rivestimenti in pietra naturale (Trachite rossa) su pareti ventilate con fasce marcapiano in marmo di Orosei. Gli spazi aperti, i giardini interni e l’uliveto sono un complemento all’integrazione ambientale del complesso di edifici del Campus Tiscali, così come le opere artistiche che lo caratterizzano sono una peculiare ricerca, oltre che volontà, di testimonianza estetica di questo nuovo luogo civile.




Testo e foto: www.arassociati.it


Banca CIS (Credito Industriale Sardo) | Cagliari

Progetto: Banca CIS (Credito Industriale Sardo)
Progettista: Arch. Renzo Piano
Ubicazione: Cagliari
Anno di costruzione: 1985-1992





Storia: 
Nel 1985 viene bandito il concorso internazionale per il progetto della nuova sede del Credito Industriale Sardo denominato "Una piazza per Cagliari". Finalità del concorso è quindi quella di realizzare la nuova sede del CIS. realizzata all'interno di una grande piazza:  una "piazza originale e modernamente concepita". Il complesso deve essere quindi concepito come un luogo d'incontro, un punto di riferimento per tutti i cittadini di Cagliari: piazza ed edificio diventano due elementi in totale sintonia, l'unione dell'attività  economica con quella culturale e sociale.
Vengono presentati 130 progetti, il primo premio viene assegnato ex-aequo al progetto di Renzo Piano "Phoenix" e al progetto di team di Alberto Sposito "Alloro". L'incarico del progetto esecutivo è infine affidato a Renzo Piano, la cui proposta viene considerata quella più idonea alle esigenze dell'Istituto e ai vincoli imposti per la realizzazione dell'opera.



Il progetto:
l complesso è strutturato in due parti, quella pubblica ed quella privata: la parte pubblica è costituita da un grande spazio pedonale che diviene piazza e da grandi aree verdi, creando la comunicazione diretta tra la parte di città a monte ed il mare. Lo spazio privato si concretizza nel volume di tre corpi che costituiscono l'edificio vero e proprio del CIS, che copre un'area di circa 2150 mq. Complessivamente la superficie destinata a uffici è pari a 7.200 mq.

I primi due sono corpi bassi, posti a margine dei lati lunghi dell'area, mentre il terzo è posto trasversalmente e sopraelevato rispetto agli altri. Elemento caratterizzante di tutto il progetto e' l'utilizzo della pietra calcarea, che raccorda l'edificio ad altri monumenti-simbolo della citta', quali la Basilica di Bonaria, il Bastione di Saint Remy ed il Municipio. Le buone caratteristiche fisico- meccaniche, data la compattezza e la resistenza alla compressione ed all'usura, ne hanno permesso l'uso oltre che per i rivestimenti esterni, anche per la pavimentazione della grande piazza con diverse lavorazioni.

Per i muretti viene utilizzata la pietra sabbiata a continuazione della pavimentazione della piazza. Nelle torri scala, invece, la pietra diventa bocciardata e un'esigenza funzionale di illuminazione interna fa comparire una doppia fila di lastre grigliate a schermatura dei serramenti.
La relazione tra i due ambiti privato e pubblico non e' pero' di rigida separazione, ma piuttosto di compenetrazione: sono stati infatti realizzati un Auditorium per circa 210 posti a sedere destinato ad accogliere conferenze, spettacoli, meeting e congressi e piazze scoperte e semiscoperte destinate ad attivita' pubbliche e di pettacolo. L'intero grande spazio "porticato" sottostante il corpo alto dell'edificio CIS e' infatti una sorta di struttura di palcoscenico che ospita attrezzature di regia,illuminazione e diffusione sonora sia per le attivita' che prevedono gli spettatori nella piazza coperta che per le attivita' interne all'Auditorium.

Sistemato ai lati dell'edificio, il verde costituisce l'elemento di aggregazione della nuova sede del CIS al contesto urbano: si propone infatti come continuazione naturale della collina del Santuario di Bonaria e dei viali di palme che caratterizzano il lungomare del centro di Cagliari.
Le due aree sopraelevate che delimitano la piazza occupano una superficie di circa 1770  mq: la scelta del progettista - coadiuvato dagli esperti botanici - è ricaduta sulle palme nane, giudicate idonee sia sotto il profilo dell'armonizzazione con le aree vicine, che in relazione alla loro acclimatazione e conservazione.In corrispondenza dell'ingresso dell'edificio sono state sistemate cinque vasche di Kenzie, mentre su tutta la piazza sono distribuite 46 fioriere con macchia mediterranea (mirto, lentisco e ginepro strisciante).

Un'aspetto interessante riguarda l'impiantistica dove viene scelto di avere un pavimento sopraelevato di circa 70 cm dove concentrare tutte le distribuzioni impiantistiche dell'edificio, evitando di avere negli ambienti altri spazi tecnici quali controsoffitti, contropareti.








 
Bibliografia: Ediliziainrete, Sardegnadigitallibrary